“L’analisi dell’azione deviante” a cura di G. De Leo, P. Patrizi, E. De Gregorio (2004), Bologna, Il Mulino. Di Laura Iannucci

Questo volume illustra lo sviluppo del percorso teorico e di ricerca condotto da lungo tempo dagli Autori. Gaetano De Leo, Patrizia Patrizi e Eugenio De Gregorio espongono in queste pagine il focus del loro oggetto di studio, che si sostanzia sia in alcune ipotesi esplicative sulla devianza intesa come processo psicologico-sociale, sia nella proposta di applicazioni degli strumenti elaborati in sede giudiziaria e nella ricerca empirica.
Lo studio dell’azione deviante viene affrontato entro un paradigma socio-costruzionista. A partire dallo schema concettuale della Goal-Directed-Action, dagli sviluppi dell’interazionismo simbolico e degli studi sulla comunicazione, gli Autori illustrano la teoria dell’azione deviante comunicativa. L’obiettivo della prima parte è rappresentato dall’individuazione delle aree utili a esplorare il senso che il soggetto attribuisce alle proprie scelte d’azione e la successiva strutturazione di uno strumento di analisi idoneo per lo studio dell’azione deviante in ambito investigativo, clinico e di ricerca. Vengono illustrati il dibattito teorico e i modelli di analisi individuati per lo studio dell’azione umana guidata da obiettivi e con implicazioni di significato sociale, presupposti sui quali si basa lo studio dell’azione deviante e con i quali viene confrontata criticamente la proposta degli Autori. Dopo la fondamentale distinzione tra azione e comportamento supportata dalla più recente letteratura psicologico-sociale, viene approfondita la prospettiva dell’azione comunicativa considerandone i nessi con quelle traiettorie di vita definite in chiave di carriera deviante.
La devianza, forma estrema, particolare e potente di comunicazione, viene esaminata attraverso i rinvii alla storia personale, al senso soggettivo che l’agire deviante compone rispetto alla continuità del Sé, ai processi che, a partire da una singola azione, possono condurre a uno stile di vita orientato in senso deviante.
La seconda parte è dedicata alla metodologia della ricerca qualitativa per lo studio empirico dell’azione deviante, con particolare riguardo ai concetti, i metodi, gli strumenti utilizzabili nel lavoro di indagine degli operatori sociali e giudiziari e nella pratica investigativa. Gli Autori propongono due strumenti che privilegiano la narrazione, come mezzo per accedere all’intenzionalità pragmatica e comunicazionale dell’attore sociale. Si tratta di due schemi di intervista per l’analisi dell’azione deviante e del percorso di vita del suo autore, con uno specifico focus sulla carriera deviante. Vengono anche illustrate le principali e più recenti proposte sull’analisi dei contenuti narrativi presenti in letteratura.
Nel capitolo conclusivo viene discusso un noto caso giudiziario, attraverso resoconti raccolti in sede peritale e analizzati mediante il software ATLAS.ti.
Il libro si rivolge a studiosi della devianza, a psicologi, criminologi clinici e professionisti della giustizia impegnati in attività di ricerca e di trattamento.

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