L’educazione e promozione del benessere del minore: un diritto inalienabile

20 novembre – Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

A cura di Paolo Galietta, Dott. in Psicologia Clinica

 Il 20 novembre del 1954, con la Risoluzione 836 (IX), è stata istituita per la prima volta la Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, con l’obiettivo di promuovere la solidarietà internazionale, la consapevolezza tra i bambini di tutto il mondo e il miglioramento del loro benessere.

Altre date significative sono rappresentate dal 20 novembre del 1959, data in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, mentre nel 1989 l’Assemblea Generale ha approvato la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che per la prima volta ha riconosciuto ai bambini la titolarità di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.

La Convenzione è divenuta il trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche: oggi sono 196 gli Stati che si sono vincolati giuridicamente al rispetto dei diritti in essa riconosciuti.

In Italia è stata ratificata con la Legge 176 del 27 maggio 1991, in base alla quale sono stati adottati una serie di provvedimenti necessari per l’attuazione dei diritti in essa sanciti volti a garantire un più adeguato e complesso sistema di tutela, sostegno e promozione. In particolare, sono stati istituiti in seno al Dipartimento per le politiche della famiglia, la Commissione parlamentare per l’infanzia, l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, quest’ultimo con funzioni dedicate alla promozione, l’informazione e la comunicazione delle politiche a favore dell’infanzia e dell’adolescenza.

Occorre ricordare che l’art. 24 della Convezione riconosce tra gli altri, il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile, definito dall’OMS come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”.

In tale cornice ben si colloca la VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare),   coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, con l’obiettivo di analizzare i contesti familiari e scolastici, le abitudini e gli stili di vita (alimentazione, attività fisica, comportamenti a rischio) degli adolescenti di 11, 13, 15 e 17 anni, per trarre elementi che consentano di orientare nella giusta direzione politiche e azioni di educazione e promozione della salute.

L’indagine, che viene svolta ogni quattro anni, fornisce un’interessante panoramica su salute fisica, relazioni sociali e benessere psicologico di oltre 89.000 ragazzi e ragazze in età scolare, in relazione alla percezione della loro qualità di vita.

I risultati mostrano come la percentuale di ragazzi che si reputano in buona salute è sensibilmente in calo rispetto al 2017/2018. In entrambi i generi, la percezione di “buona” salute diminuisce all’aumentare dell’età, risultando più bassa tra le ragazze rispetto ai coetanei maschi sin dagli 11 anni.

La quota di adolescenti che dichiara di aver fumato almeno un giorno nell’ultimo mese aumenta con l’età, passando dall’1% a 11 anni, all’8% a 13, al 24% a 15 anni. Per quanto riguarda il fenomeno di abuso di sostanze alcoliche, si evidenzia un aumento rispetto al passato tra le ragazze di 15 anni che dichiarano di essersi ubriacate almeno due volte nella vita, mentre il gioco d’azzardo si conferma un fenomeno prevalentemente maschile e, purtroppo, in forte ascesa.

Per quanto riguarda il contesto scolastico, la maggioranza degli adolescenti non ama la scuola, il rapporto con i pari soffre invece di bias cognitivi che rendono le relazioni condizionate da stereotipi di genere e dinamiche gruppali. Nei comportamenti relazionali più critici, il bullismo e il cyberbullismo decrescono con l’aumentare dell’età con maggiore frequenza nelle ragazze (17% contro 13%), ma il fenomeno risulta comunque allarmante.

I dati HBSC confermano inoltre che al crescere dell’età diminuisce la facilità con cui i ragazzi si aprono ad entrambi i genitori, evidenziando l’acuirsi di rapporti conflittuali. D’altro canto l’utilizzo problematico dei social media, comporta conseguenze negative sul benessere fisico e psicologico dei giovani. I risultati mostrano che i giovani che fanno uso problematico dei social media sono il 16,9% delle ragazze e il 10,3% dei ragazzi. Tra le ragazze di 15 anni, la prevalenza arriva a superare il 20%. Altro aspetto da considerare è quello relativo alle abitudini sessuali che mostrano una maggiore precocità e poca attenzione nell’utilizzo dei contraccettivi.

Alla luce dei dati sopra riportati appare evidente l’importanza dell’educazione e promozione della salute e del benessere psicologico, ma non è possibile affrontare questo tema senza considerare l’incidenza di condizioni economiche e sociali disagevoli, sulle possibilità di crescita e inclusione sociale di moltissimi giovani, privati di fatto delle stesse opportunità dei loro coetanei in situazioni economiche più favorevoli.

È opportuno considerare che la povertà economica e la povertà educativa sono fattori interconnessi, che possono influenzarsi a vicenda. L’educazione, come dimostrato anche dalla nota equazione di Heckman, mostra come maggiori investimenti nei primi anni di vita hanno conseguenze significative sullo sviluppo e sulle opportunità future, con la conseguenza che quanto più gli interventi vengono fatti in periodi precoci dello sviluppo quanto più essi producono risultati (Heckman, 2006).

Per fare questo è quindi opportuno investire nella prevenzione primaria e nella psicoeducazione partendo dai contesti educativi primari come la famiglia e la scuola dove poter investire sui bambini fin dai primi anni, con il duplice obiettivo di ridurre i fattori di rischio che aumentano le probabilità di insorgenza di un esito disadattivo o patologico da un lato, e di potenziare le abilità pro-sociali e le life skills necessarie per fronteggiare al meglio gli eventi stressanti della vita quotidiana dall’altro.

In quest’ottica risulta essenziale investire sulla famiglia, quale prima agenzia educativa che integra tutte le forme di diversità, al fine di contribuire all’eliminazione degli stereotipi basati, tra l’altro sul genere, sull’età e sulla disabilità che, dolorosamente, caratterizzano ancora troppo spesso la nostra società e alimentano disuguaglianze e violenze.

La scuola, dal canto suo, in qualità di luogo di confronto privilegiato per il minore, può e deve, istruire e formare a vivere in modo più sano, rendendo possibile un’efficace promozione della salute, che non si limiti a traghettare i discenti, ma che possa assumere quel ruolo centrale che gli spetta, all’interno del quale declinare il benessere psicologico in tutte le sue sfaccettature: dal tema della violenza (subita, assistita e agita), dell’educazione alla sessualità, dell’affettività e della parità di genere, dell’educazione ad un corretto utilizzo della rete e dei social network, per arrivare fino ai fenomeni di cyberbullismo, ai disturbi alimentari e alle dipendenze. 

Riferimenti

Heckman J. (2006), Skill Formation and the Economics of Investing in disadvantaged children, http://www.sciencemag.org/cgi/ reprint/312/5782/1900.pdf.

https://www.iss.it/-/comunicato-stampa-n°08/2023-gli-adolescenti-italiani-dopo-la-pandemia-nella-fotografia-dell-iss-1-giovane-su-2-ha-dichiarato-un-effetto-positivo-nei-rapporti-famigliari-ma-2-su-5-ne-hanno-riconosciuto-gli-effetti-negativi-sulla-salute-mentale

https://www.salute.gov.it/portale/rapportiInternazionali/dettaglioContenutiRapportiInternazionali.jsp?lingua=italiano&id=1784&area=rapporti&menu=mondiale

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=0&art.idArticolo=24&art.versione=1&art.codiceRedazionale=091G0213&art.dataPubblicazioneGazzetta=1991-06-11&art.idGruppo=1&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=2

https://famiglia.governo.it/media/2735/5-piano-infanzia-e-adolescenza_gu_supplemento-ordinario_13042022.pdf

https://heckmanequation.org/the-heckman-equation/

http://www.accademiadipsicologia.it

https://www.onuitalia.it/giornata-internazionale-dellinfanzia-e-delladolescenza/

https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=6070

https://www.savethechildren.it/blog-notizie/20-novembre-la-giornata-mondiale-dei-diritti-dei-bambini

https://www.unicef.it/convenzione-diritti-infanzia/

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