I Criteri Daubert

Al ragionamento forense, da cui consegue la decisione giudiziale, contribuiscono diversi attori: investigatori, giudici, parti, testimoni, esperti. In particolare questi ultimi, offrendo, al giudice il sapere esperto del quale il primo non è a conoscenza, devono garantire l’affidabilità della dimostrazione di un fatto, in quanto scientificamente vero. Negli ultimi decenni si sta assistendo sempre più alla celebrazione di processi penali basati su prove scientifiche. Il giudice, infatti, deve riservare alla prova scientifica un trattamento ed un’importanza specifica. Per quanto riguarda questo argomento si deve fare riferimento a due sentenze statunitensi:

a) la sentenza Frye del 1923 (Frye vs. United States, 1923);

b) la sentenza Daubert del 1993 (Daubert vs. Merrel Dow Pharmaceuticals, 1993).

– Sentenza Frye vs. United States

In un caso di omicidio, i giudici ritennero opportuno rivolgersi alla comunità scientifica di riferimento, alla quale venne conferito il potere decisionale: poteva essere considerata valida la metodologia che ottenesse il consenso generale degli scienziati. Ciò non avvenne, quindi il test (volto a valutare la veridicità delle affermazioni in base alla pressione sanguigna) fu considerato inammissibile. Questo segnò un punto cardine della scena giuridica, per settant’anni vennero considerate ammissibili solo le prove accettate dalla comunità scientifica di riferimento (Van Domelen, 1985).

– Caso Daubert vs. Merrell Dow Pharmaceuticals

In questo caso del 1993 la parte offesa chiese ai giudici di poter acquisire anche la testimonianza di altri esperti, i quali, possedevano evidenze scientifiche, non ancora pubblicate, contrarie a quelle portate dalla difesa (Berger, 2005). La difesa, sulla base del principio di Frye, si era opposta all’ammissibilità di queste testimonianze poiché erano state prodotte con metodologie nuove e quindi non riscontravano l’accettazione della comunità scientifica (Fennert, 1995). In questo caso però la Corte decise di aggirare il principio Frye esprimendosi a favore. Da quel momento Daubert è diventato il punto di riferimento per la valutazione della prova scientifica (Taruffo, 2009). Grazie al caso Daubert, si sta assistendo alla celebrazione di processi penali sempre più “scientifici”; la giurisprudenza in misura sempre maggiore utilizza, al fine dell’accertamento del reato e dell’individuazione del colpevole, la cosiddetta prova scientifica. Con prova scientifica “si intendono una serie di attività, spesso svolte dai periti e/o consulenti tecnici, che si avvalgono talvolta di tecniche e strumenti conosciuti e consolidati, talvolta di metodi e strumenti nuovi o controversi” (Lorusso, 2009).

La Corte di Cassazione non solo ha accettato i criteri di affidabilità del metodo scientifico, li ha anche ampliati.

Quali sono i criteri scientifici?

I “Criteri Daubert” sono molto restrittivi e un asserto per essere considerato scientifico deve rispondere a diversi criteri (Del Pero, 2015):

  • ATTENDIBILITÀ: La stessa ricerca fatta da un altro ricercatore con gli stessi metodi, con gli stessi soggetti avrebbe ottenuto i medesimi risultati?
  • VALIDITÀ: I risultati rispecchiano lo stato delle cose?
  • GENERALIZZABILITÀ: I risultati sono applicabili a casi analoghi?
  • CREDIBILITÀ: La procedura e i risultati della ricerca sono affidabili?
  • FALSIFICABILITÀ: Sono stati testati scientificamente?
  • BLIND PER REVIEW: Sono stati sottoposti ad una revisione critica?
  • ACCETTABILITÀ: Sono condivisi dalla comunità scientifica?
  • CONTROLLO METODOLOGICO: Si conosce il loro potenziale di errore?
  • AFFIDABILITÀ: È stata deliberata la stabilità della misura in tempi diversi?
  • VALIDITÀ: Si conosce l’accuratezza dello strumento, ovvero il grado con cui esso misura quello per il quale è stato costruito per misurare?
  • VALIDITÀ INCREMENTALE: Si conosce di quanto la validità della valutazione sia aumentata alla luce dell’aggiunta di nuove informazioni a quelle precedentemente o tradizionalmente considerate?
  • SENSITIVITÀ: Si conosce l’incidenza dei falsi positivi (errore del Tipo I)?
  • SPECIFICITÀ: Si conosce l’incidenza dei falsi negativi (errore del Tipo II)?

Entrambe le sentenze sono importanti anche in Italia perché, nel 2010, dopo la sentenza Cozzini (Cass. Pen., sez. IV, 13 settembre 2010, n. 43786), la Corte di Cassazione non solo ha accettato i criteri di affidabilità del metodo scientifico, li ha anche ampliati, infatti, agli ormai consueti requisiti della verificabilità, della falsificabilità, della sottoposizione al controllo della comunità scientifica, della conoscenza del tasso di errore, della generale accettazione nella comunità degli esperti, la Cassazione aggiunge i nuovi requisiti dell’affidabilità e dell’indipendenza dell’esperto, della considerazione delle finalità per le quali si muove, della possibilità di formulare criteri di scelta tra le contrapposte tesi scientifiche (Tonini, 2011). La psicologia come scienza, e gli psicologi e le psicologhe in qualità di consulenti tecnici e periti, portano nelle aule di Tribunale affermazioni, consulenze e perizie frutto di un lavoro che poggia le basi sul metodo scientifico che viene incontro ai criteri sopracitati, e non su considerazioni personali, preconcetti e idee campate in aria.

Dott.ssa Sara Di Nitto

Dott. Jacopo Bruni

Riferimenti bibliografici

Berger, M. A. (2005). What has a decade of Daubert wrought?. American Journal of Public Health, 95(S1), S59-S65.

Cassazione penale, Sez. IV, 13 dicembre 2010 (17 settembre 2010), n. 43786 – Pres. Marzano Est. Blaiotta – P.M. Delehaye (diff.) – Cozzini e altri

Daubert v Merrell Dow Pharmaceuticals, Inc, 509 US 579 (1999).

Del Pero A. (2015). Prova scientifica e processo penale. La sentenza Daubert ed i canoni per una corretta valutazione. La revisione del processo.

Fenner, G. M. (1995). The Daubert handbook: The case, its essential dilemma, and its progeny. Creighton L. Rev., 29, 939.

Frye v. United States, 293, F. 1013, 1014 (D.C. Cir. 1923)

Lorusso, S. (2009). Prova penale e metodo scientifico. Utet Giuridica-Wolters Kluwer Italia SrL.

Taruffo M. (2009). Scienza e Processo. XXI secolo. In http://www.treccani.it/enciclopedia/scienza-e-processo_%28XXI-Secolo%29/

Tonini, P. (2011). La Cassazione accoglie i criteri Daubert sulla prova scientifica. Riflessi sulla verifica delle massime di esperienza. In Dir. Pen. Proc. (Vol. 11, p. 1341).

Van Domelen, G. J. (1985). The Admissibility of Novel Scientific Evidence: The Current State of the Frye Test in Wisconsin. Marq. L. Rev., 69, 116.

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